Ciao ragazze! Ciao ragazzi!

Come vi avevo anticipato sia nelle mie storie su Instagram sia sul mio ultimo post nel mio blog, ecco arrivato il momento di raccontarvi della mia esperienza da vegana e del perché, dopo 8 anni, sono tornata a mangiare la carne ed i suoi derivati.

Questo post arriva dopo tanto tempo, e soprattutto dopo che molte di voi, nel chiedermi consigli sull’alimentazione, mi hanno chiesto di raccontare meglio cosa mi abbia spinta a fare questo enorme cambiamento, e cosa mi abbia fatto tornare indietro.

PREMESSA FONDAMENTALE…

… che rappresenta anche l’essenza di ogni mia decisione: io, nella mia vita, ho sempre odiato qualsiasi tipo di etichetta. Non ho mai fatto scelte, importanti o banali che fossero, per assecondare le mode ma ho sempre agito per il mio bene e per la salute mia e del mio corpo.

Detto questo… sono sempre stata molto attenta all’alimentazione ed ho sempre amato tantissimo gli animali. Mangiavo la carne solo perché fin da piccola i miei genitori mi dicevano che fosse necessario mangiarla, e questa idea con il tempo si era rafforzata quando ho iniziato a frequentare assiduamente la palestra, ambiente in cui da sempre regna il dogma che le proteine animali siano indispensabili per avere una muscolatura tonica e soda. 

AD UN CERTO PUNTO QUALCOSA E’ CAMBIATO…

… quando ho iniziato a soffrire di problemi alla tiroide e di quei disturbi causati dal calo delle difese immunitarie (infezioni intime ecc…). Tutti campanelli d’allarme che mi hanno fatto capire che c’era qualcosa che non andava nella mia alimentazione.

All’inizio mi sono allarmata, così ho iniziato a documentarmi. Da lì ho scoperto che la mia alimentazione era tutt’altro che perfetta, era un tipo di alimentazione molto “acidificante”. Così ho capito che avrei dovuto disintossicare il mio organismo, introducendo invece nella mia dieta molti più vegetali ed eliminando il più possibile non solo la carne ma anche formaggi e latticini in generale (cosa che peraltro avevo già fatto, eliminandoli quasi del tutto, e concedendomi, di tanto in tanto, solo il parmigiano). E proprio i latticini, in base ai miei studi, erano assolutamente da evitare a causa della caseina, che crea una vera e propria patina all’interno delle nostre vene, irritando il nostro organismo. Questo è stato il motivo principale per cui non ho inizialmente optato per la via di mezzo diventando vegetariana, visto che la maggior parte dei vegetariani, per ovviare alla mancanza di carne e dei suoi derivati, opta proprio per i latticini.

Ho studiato ed ho letto tantissimi libri e mi sono fatta una cultura anche su tutti quegli alimenti sostitutivi delle proteine animali, che soprattutto in Italia erano poco conosciuti perché provenienti da altri Paesi. Chi non è vegano, spesso, infatti, ritiene che la dieta vegana sia molto triste e proibitiva e consista solo di verdure, insalata e poco altro. Questo purtroppo è un retaggio che finalmente sta iniziando a scomparire. Ma quando ho iniziato il mio percorso da vegana non c’era ancora una grande conoscenza di alimenti alternativi alle proteine animali. Dai miei studi invece ho scoperto un enorme ventaglio di alternative che mi hanno davvero cambiato la vita: dalla crema tahina (a base di sesamo bianco, molto diffusa in Grecia, Turchia e Nord Africa, ottima sia da sola che come base per l’hummus, una meravigliosa crema di ceci), al kefir, che rappresenta un vero e proprio elixir di lunga vita in quanto, grazie alla presenza di probiotici, mantiene un intestino eubiotico. Ho sostituito le uova utilizzando, nelle mie preparazioni, la farina di ceci con la quale ho imparato a realizzare la farinata (oggi conosciuta come piatto ligure ma dalle antiche origini greche e latine). Gli studi che ho fatto sono stati un’occasione per farmi entrare in contatto ed apprezzare, ancora di più, la cultura dei Paesi di provenienza di questi alimenti. Ma non solo: ho anche introdotto alcuni alimenti proteici dei quali non ho più fatto a meno. A cominciare dai germogli, imparando a far germogliare diversi tipi di semi. Ho introdotto il tempeh, il tofu ed i legumi, ad esclusione del seitan che è per la maggior parte fatto dal glutine. Questi alimenti per me sono stati fondamentali, aiutandomi a creare una routine alimentare sana, ricca di nutrienti preziosi per il mio organismo e, soprattutto, per niente noiosa e ripetitiva.

Sono quindi diventata una vegana 100% e l’ho fatto per la mia salute, prima ancora che essere vegani fosse di “moda”.

Uno dei capisaldi per chi si approccia ad un’alimentazione vegana

ESSERE VEGANA E’ STATA UNA SVOLTA

Avevo finalmente fatto la cosa migliore per il mio organismo: all’improvviso non mi ammalavo più, ero diventata una sorta di “Iron woman”! Tutto questo perché avevo inserito nella mia routine alimentare molti più vegetali che fornivano al mio corpo il giusto apporto di vitamine ed i nutrienti di cui aveva bisogno. Nei miei 8 anni da vegana ho sempre fatto tutti i controlli per verificare che il mio fisico non stesse risentendo della scelta fatta, ed i risultati delle analisi mi davano ragione: ero in perfetta salute. In aggiunta assumevo integratori di vitamine B12 per sopperire alla mancanza di carne nella mia dieta, di amminoacidi essenziali che prendevo mattina e sera, e di glutammina, per integrare l’apporto proteico che avrei potuto perdere con un’alimentazione vegana. L’integrazione di questi elementi è stata fondamentale ed è andata di pari passo con l’attività sportiva. Avevo infatti da poco iniziato la mia carriera di body builder professionista che mi aveva vista sul podio di importanti competizioni nazionali ed internazionali, battendo le altre concorrenti onnivore.

Competizione NBFI 2017

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MA NON E’ STATO COSI’ SEMPLICE per una serie di motivi:

1.  Innanzitutto, per la mia vita sociale. A Catania, infatti, fino a qualche anno fa, questo tipo di cultura e di alimentazione non era molto diffusa, con la conseguenza di non avere una grande varietà di locali o ristoranti dove poter andare. Quando uscivo con i miei amici, loro non riuscivano a comprendere la mia scelta e mi vedevano come un’aliena, il mio fidanzato era l’unico a supportarmi ma avevo capito che la cosa stava iniziando a pesare anche a lui.

2. Per mantenermi in perfetta salute era necessario seguire un regime alimentare che fosse impeccabile, e questo significava  fare necessariamente la spesa nei supermercati biologici (che non sono proprio economici!) per avere sempre a disposizione gli alimenti di primissima scelta di cui avevo bisogno.

COSA MI HA SPINTO AD ABBANDONARE QUESTO REGIME

A bruciapelo, direi le etichette che, mio malgrado, mi ero cucita addosso. Questo regime alimentare l’avevo creato e pensato per me stessa e per la mia salute, mi ha resa felice e mi ha fatta stare bene per tanti anni, fino a quando ho iniziato ad essere giudicata per qualsiasi cosa facessi. Paradossalmente ho iniziato a sentirmi ancora più limitata di quando ero onnivora. I vegani con cui ero in contatto o che mi seguivano iniziavano a giudicare, e spesso a condannare qualsiasi scelta io facessi. Devo essere sincera, mi ero stancata di tutti questi estremismi e di un modo, a mio parere, ristretto di pensare, nel quale iniziavo a sentirmi intrappolata. Vi racconto un aneddoto: un giorno ho condiviso sui social la ricetta del “Golden Milk”, superfood a base di curcuma, tramandato da millenni nella filosofia ayurvedica, che adoro per le sue molteplici proprietà. La ricetta originale richiedeva un cucchiaino di miele, unico sgarro non vegano che mi concedevo nella mia alimentazione. Ricordo che quel post ha scatenato una vera e propria apocalisse, ero stata additata di contribuire alla morte delle api, e pesantemente insultata per questa mia mancanza.

LA SVOLTA…

… l’ho avuta il giorno del compleanno di mia mamma. Ero a festeggiare con tutta la famiglia e, come sempre, per me non c’erano altre opzioni valide se non il classico piatto di verdurine bollite o l’insalata. Solitamente, gli inviti a “sgarrare” da parte di familiari ed amici non mi toccavano. Quella volta, però, mia madre mi aveva supplicato insistentemente di assaggiare quello che stava mangiando il resto dei miei parenti. Sapevo perfettamente che la mia scelta di essere vegana un po’ la faceva soffrire perchè da mamma, le dispiaceva che la figlia dovesse privarsi di qualcosa. Ho deciso quindi di ascoltarla… quando ho assaggiato un pezzettino di pesce, ho sentito come un’esplosione nel mio cervello e nel mio palato, la mia testa mi stava mandando dei segnali chiarissimi che non avrei potuto più ignorare. Da lì ho capito che non avrei potuto più rinunciare a quella sensazione di benessere che stavo provando in quel momento: avevo capito che il mio corpo ne aveva davvero bisogno.

Ora mangio anche le proteine animali, ma con un occhio sempre attento a ciò che è genuino e sano, e scelgo sempre cibi biologici dalla provenienza sicura. Continuo, e continuerò a mangiare dei cibi che prima di diventare vegana sconoscevo, e che, se abbinati con altri alimenti e mangiati con criterio, possono solo arricchire la dieta di ognuno. Le cose che tutt’ora evito, per la mia salute, sono i latticini e la carne rossa perchè ritengo che non siano ottimali per il nostro organismo e che dovrebbero essere consumati da tutti raramente. 

Alcune foto di quella sera con la mia famiglia

MORALE DELLA FAVOLA

Dopo tanti anni ho finalmente trovato la mia dimensione ed ho realizzato che nella vita non esistono scelte che siano in assoluto giuste o sbagliate, e che è inutile cercare di compiacere gli altri perché, in ogni caso, saremo sempre esposti al giudizio di chi non la pensa come noi. Oggi posso dirvi che la mia routine alimentare non è ancora perfetta, ma il fatto di scegliere e sperimentare in assoluta autonomia, libera da clichè o dalle etichette che l’appartenere ad un dato gruppo comporta, e (soprattutto), senza sentirmi giudicata, mi rende felice e mi far stare bene. Quello che infatti ho capito è bisogna prestare assoluta attenzione ai campanelli d’allarme che il nostro corpo ci manda, ricordandoci sempre che ognuno di noi è diverso, e che quello che va bene per una persona non è detto che vada bene per un’altra. Solo se ci liberiamo dalle etichette che la società, la gente, o noi stessi a volte ci imponiamo, potremo veramente scegliere ciò che è meglio per noi. Ed è questa l’unica cosa che conta.

2 Thoughts to “La mia esperienza da vegana”

  1. Come sempre apprezzo la tua schiettezza, sei una persona sincera lontana da qualsiasi falsità. La tua personalità è lontana da qualsiasi stereotipo o etichetta, e poi sei e rimani la mia finestra sul mondo

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