Ciao ragazze! Ciao ragazzi!

un noto detto della nonna da sempre recita “Chi bella vuole apparire un po’ deve soffrire”… alzi la mano chi non si è sentito ripetere almeno una volta nella vita questa grande verità. Io per prima dico sempre che senza sforzi non si possono ottenere risultati. Certe volte, però, per natura o per il semplice passare del tempo, potrebbe rendersi necessario qualche aiuto in più, magari da parte del chirurgo o del medico estetico. 

Questa premessa per raccontarvi cosa ho combinato nelle scorse settimane, che è anche il motivo per cui non sono stata troppo attiva sul blog e sui miei canali social… mi sono rivolta ad una dermatologa per effettuare un trattamento di blefaroplastica non chirurgica con un dispositivo chiamato Plexr (o Plexer).

DI COSA SI TRATTA?

Ne avevo già sentito parlare ma documentandomi ho scoperto che poteva essere la soluzione ideale per ridare magnetismo ai miei occhi che, ultimamente, soffrivano un po’ di stanchezza e di una piccola perdita di tono intorno alle palpebre. Si tratta di un’alternativa alla tradizionale blefaroplastica chirurgica, che essendo molto più invasiva ha anche tempi di recupero decisamente maggiori. Questa tecnica permette invece di ottenere ottimi risultati sia in caso di pelle in eccesso sulle palpebre, che in caso di borse ed occhiaie o di rughe del contorno occhi, ringiovanendo lo sguardo ma senza l’uso di bisturi o il rischio di cicatrici.

Il Plexr, il cui nome deriva dall’insieme delle parole “plasma” e “exeresi” (asportazione e sezione dei tessuti) è un piccolo dispositivo con il quale viene realizzata la “sublimazione” della pelle attraverso una sorta di tramatura nell’area da trattare ma a livello dell’epidermide (che è la parte superficiale della cute), senza mai scendere in profondità. Queste piccole bruciature (sublimazioni) servono per far retrocedere e tendere la cute in eccesso della palpebra. Questo trattamento, pur essendo non chirurgico, e quindi non invasivo, in realtà comporta comunque dei tempi di recupero prima di poter tornare alla vita di tutti i giorni, tuttavia, se fatto bene, può essere usato come prevenzione ad una blefaroplastica vera e propria, e non necessita neppure di essere ripetuto di anno in anno ma basta eseguire un trattamento ogni 4-5 anni.

COSA È POSSIBILE TRATTARE CON IL PLEXER?

Io mi sono sottoposta ad un trattamento di blefaroplastica, ma è possibile trattare tanti altri inestetismi, come:

  • lentigo solaris
  • acne attiva
  • cicatrici
  • cheloidi
  • xantelasmi
  • piccoli fibromi
  • verruche
  • ipercheratosi
  • neoformazioni cutanee benigne
  • lifting ombelicale
  • discromie
  • resurfacing
  • codice a barre labbra.

Prima dell’intervento…

La prima cosa da fare è affidarsi ad un dermatologo o ad un medico estetico di cui si ha piena fiducia e che, dopo la prima visita, valuterà il vostro stato di salute e vi consiglierà la procedura più adatta in base ai risultati sperati e ad eventuali problematiche come interventi agli occhi o patologie come cataratta, glaucoma o alterazioni della retina. Nel mio caso, non avendo grandi rughe grazie alla prevenzione (ed a tanta ginnastica facciale!), il grado di lassità delle mie palpebre era davvero minimo, quindi abbiamo optato per questa procedura che nel mio caso era la più adatta.

È DOLOROSO?

Una delle cose che mi avete più chiesto è stata se questa procedura mi abbia fatto male. Non ho sentito dolore perché la dottoressa mi ha fatto un’anestesia locale con delle piccole punturine nella zona, in modo da non soffrire troppo durante il trattamento. 

COSTI

Circa 350 euro per la parte superiore delle palpebre e circa 200 per la parte inferiore, cifra decisamente più contenuta rispetto ad una blefaroplastica chirurgica, il cui costo si aggira intorno ai 4000 euro.

TEMPI DI RECUPERO

Trattandosi di un trattamento non invasivo, il recupero è molto più rapido rispetto alla blefaroplastica chirurgica, tuttavia, per ottenere dei buoni risultati è comunque indispensabile avere un po’ di pazienza e seguire con precisione le indicazioni del medico, dal momento che ci vogliono circa 15 giorni per guarire dal gonfiore e dalle croste che si formano dopo il trattamento, circa 1 mese affinché la pelle non sia più arrossata e 3 mesi per una guarigione totale, dal momento che la pelle nuova che si è formata si deve ancora retrarre un po’.

Una volta effettuato il trattamento, l’unica cosa che ho dovuto applicare sulle palpebre è stata una pomata contro l’arrossamento ed il prurito palpebrale (la Osmin Top di Biogena), ma non è stato necessario assumere medicazioni o antibiotici. L’unica regola che ho dovuto seguire durante il mio decorso è stata quella di non bagnare gli occhi, ma di usare un disinfettante per cute lesa, applicandolo 3 volte al giorno con un dischetto di cotone. Questa procedura serve a far seccare e cadere naturalmente le croste che si formano post intervento. A parte questa raccomandazione, un’altra importantissima precauzione è quella di evitare di esporsi al sole, di applicare la protezione solare a schermo massimo anche 2-3 volte al giorno sulla zona trattata, di indossare occhiali da sole e di non applicare fondotinta o qualsiasi tipo di trucco fino a quando non spuntino le croste. Personalmente ho preferito non applicare fondotinta neanche dopo per non sporcare la pelle. Visto che la pelle che si forma successivamente è molto delicata, il mio consiglio è inoltre di assumere anche un fotoprotettore sotto forma di integratore per proteggere la pelle dal sole. Quello che ho usato io è “Heliocare Ultra”. Ultimissima cosa, per aiutare il mio processo di guarigione, la dottoressa mi ha inoltre prescritto un drenante (Edenox) che ho dovuto assumere i primi 10 giorni post trattamento.

Plexr vs altri macchinari

Tempo fa mi ero sottoposta ad altri trattamenti simili ma effettuati con macchinari che lavoravano le zone in maniera leggermente diversa. Infatti, mentre con il Plexr le lesioni che vengono fatte sono meno superficiali ma più ravvicinate, con gli altri macchinari le lesioni sono meno ravvicinate ma più profonde. Questo comporta dei tempi di recupero più brevi rispetto al Plexr (mi ricordo, infatti, di aver fatto una sola settimana di convalescenza), ma dei rischi che si formino delle cicatrici o che, comunque, la pelle restasse arrossata anche per molto tempo dopo. In questo caso, invece, la mia pelle nuova è già perfetta e più retratta, senza più alcun rossore. Ovviamente, e come spesso ricordo, non sono un medico quindi la mia valutazione si basa solo sulla mia esperienza personale, per cui ognuno deve rivolgersi al proprio medico di fiducia per farsi consigliare il trattamento che è più adatto alle proprie esigenze, età e tipologia di pelle.

LO CONSIGLIEREI?

La risposta è subito ma con un asterisco dovuto al periodo particolare che stiamo vivendo. Infatti, se da un lato questo trattamento riesce nell’obiettivo di mantenere quanto più naturali i propri lineamenti, migliorando immediatamente alcuni difetti dello sguardo ma senza stravolgere la fisionomia del viso, dall’altro devo ammettere di essermi un po’ pentita di aver effettuato questo trattamento in questo periodo. Pur non essendo mai stata una persona che si scoraggia facilmente, devo ammettere che il continuo bombardamento di (brutte) notizie a cui giornalmente siamo sottoposti, mi ha un po’ suggestionata per la paura di aver sottoposto il mio corpo ad uno stress non necessario in un momento in cui abbiamo bisogno di mantenere altissime le nostre difese immunitarie. Fortunatamente tutto è andato per il meglio e, adesso che il gonfiore e le croste sono finalmente sparite, riesco a vedere il mio sguardo meno stanco e affaticato e con un’apertura ancora più ampia. 

Se vogliamo invece trovare una pecca, direi che il decorso post trattamento, seppur soggettivo da paziente a paziente, in generale non è dei più brevi (anche se è brevissimo rispetto alla tradizionale blefaroplastica)! Per questo motivo vi consiglio di considerare anche questo aspetto prima di pensare di sottoporvi alla blefaroplastica con il Plexr. 

Detto questo, il mio parere non può che essere positivo, l’importante, come sempre, è affidarsi ad un medico di fiducia che possa esaminare la situazione e consigliarvi il trattamento più adatto in base alle vostre esigenze. 

E voi avete mai provato questo trattamento? Vi aspetto nei commenti per sapere se lo avete provato e come vi siete trovate. Se invece siete curiose e volete avere qualche ulteriore informazione, contattateci in privato da BodyFaceStudio. Nel frattempo, se questo articolo vi è piaciuto, date anche un’occhiata a questi 😉

2 Thoughts to “Ho fatto una blefaroplastica non chirurgica con il Plexr”

  1. Buongiorno, ho fatto la blefaroplastia non cirurgica (plexer) con la mia dottssa di fiducia. Ho sentito di dolore quando il plexer è stato usato nelle zona delle zampe di gallina. Inoltre la mia dottssa ha messo subito dopo l’intervento il fondotinta, non solo per la protezione dei raggi solari ma anche per la luce del computer, tablet e cellulare. Non sto usando nessuna medicina, ho usato il tamponi di camomilla fredda per le il gonfiore i due primi giorni e sapone di Marsiglia per il lavaggio sera prima di coricarmi. Sto bene ma non so ancora quando potrò tornare in Palestra. Consiglio queste intervento al posto di laser che dura meno tempo. Grazie

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