Ciao ragazze! Ciao ragazzi!
Se mi avete seguita negli scorsi giorni avrete visto che mi sono sottoposta ad un nuovo trattamento a seguito del quale il mio viso si è tinto di blu prima di iniziare a spellare lasciando spazio ad una pelle nuova, più compatta e totalmente rigenerata… il “blue peel” di Obagi (dal nome del dermatologo delle star Zein Obagi), che ho effettuato dal dottor Fabrizio Melfa nel suo studio a Catania.
Si tratta di un peeling medio-profondo, che anche se è nato da qualche anno, in Italia ha raggiunto una nuova notorietà da quando anche la celebre stilista Elisabetta Franchi si è sottoposta ad una seduta che le ha regalato un effetto lifting stupendo ma senza ricorrere alla chirurgia.
Ma di cosa si tratta e perché l’ho fatto? Come sapete, pur non criticando la chirurgia, sono da sempre un’amante sia della prevenzione che dei rimedi meno invasivi, per il loro effetto più naturale sul nostro viso che non stravolge i lineamenti. Questo peeling, pur rientrando nella categoria dei peeling medio-profondi, è un’alternativa sicuramente meno traumatica del lifting ma comunque molto efficace.
I peeling si possono classificare in: superficiali, medi e profondi, a seconda dello specifico strato cutaneo in cui vanno ad agire e degli effetti che si desidera ottenere. La scelta di un peeling piuttosto che un altro è determinata dalle diverse esigenze.
PEELING SUPERFICIALE: è anche definito peeling socializzante, perché l’esfoliazione è più leggera, limitandosi a rimuovere lo strato corneo, per cui consente l’immediata ripresa delle proprie attività lavorative e sociali;
PEELING MEDIO-PROFONDI: qui l’esfoliazione raggiunge la porzione superiore del derma papillare, per cui dopo aver effettuato questi peeling è consigliabile rimanere in casa nei giorni successivi al trattamento o, comunque, proteggere la pelle con protezioni solari molto alte per evitare che la pelle si macchi;
PEELING PROFONDO: in questo tipo di peeling l’esfoliazione arriva a coinvolgere l’intera epidermide, il derma papillare e parte del derma reticolare, fino a raggiungere e spesso superare il derma reticolare medio. Generalmente questi peeling vengono eseguiti con fenolo, per cui è assolutamente necessaria l’esecuzione in ambiente sanitario con l’assistenza anestesiologica per un’adeguata sedazione.
La sua composizione è a base di acido tricloracetico, solitamente impiegato a concentrazioni del 15 o 20% (fino al 28%) che, applicato sulle zone da trattare, asporta gli strati più superficiali della pelle, avviando un processo di rigenerazione. È come se venisse causata una vera e propria “ustione” ma controllata, tanto è vero che questo trattamento (se effettuato da mani esperte) è molto sicuro e riesce a regalare risultati straordinari, addirittura paragonabili ad un lifting.
È UN TRATTAMENTO DOLOROSO?
Una delle cose che mi avete chiesto maggiormente è se questo trattamento sia doloroso… La mia risposta purtroppo è si, soprattutto nei secondi successivi a cui viene applicato il peeling. Per questo motivo, mentre il peeling viene steso, viene proiettato sul viso un ventilatore per ridurre, per quanto possibile, il bruciore. La bella notizia, però, è che anche chi ha una soglia del dolore molto bassa può farlo perché in questi casi il dottore effettuerà un’anestesia prima di procedere al trattamento. In ogni caso il fastidio dura davvero pochissimo, perché dopo i primi secondi iniziali è come se la pelle “morisse”, per cui non sentirete più nulla. In base alle mie esigenze il dottore ha provveduto a stratificarmi il peeling 3 volte sul viso, per cui ad ogni stratificazione ho sentito bruciare la pelle per qualche attimo. La durata del trattamento varia da 30 ai 60 minuti a seconda dell’entità del problema e dell’area che si va a trattare. Con questo peeling si possono trattare viso, collo, décolleté e mani, per un effetto ringiovanimento garantito.
DECORSO NEI GIORNI SUCCESSIVI
Se mi avete seguito nelle mie stories avrete visto che neanche essere vista in versione “Avatar” mi ha fermata dal portare a termine le mie priorità come andare a lavoro, al supermercato o perfino in palestra. Certo, ogni tanto sono stata fermata da qualche ragazza che si era incuriosita vedendo che il mio viso era blu, ma dopo aver raccontato loro cosa avessi fatto, ho ricevuto molto affetto e soprattutto attestati di stima per non aver avuto timore a mostrarmi in giro dopo un trattamento così visibile.
A parte questa nota di colore, in realtà la pelle rimane di colore blu solo per i successivi 2-3 giorni, perchè poi inizia a scurirsi formando un’enorme crosta che, man mano, va a cadere lasciando spazio alla pelle nuova, più compatta e rigenerata. Il tutto nel giro di una/due settimane circa, a cui seguono 6 ulteriori settimane in cui la pelle viene trattata con prodotti specifici a base di vitamina A (acido retinoico) e idrochinone. Il mio consiglio è di idratare la pelle nuova dopo e utilizzare una lozione antibatterica. Inoltre, bisogna evitare l’esposizione solare diretta. Ovviamente, nel caso in cui voleste uscire di casa come ho fatto io, è assolutamente necessario applicare un doppio schermo protettivo: sia chimico che fisico, per un effetto specchio che rifletta i raggi solari evitando che si posino sulla pelle nuova che, in quanto più delicata, rischia di danneggiarsi molto facilmente. Se volete sapere quale siano le protezioni solari che uso maggiormente, leggete qui il mio articolo sulle migliori protezioni solari. Alcune di queste le trovate anche in studio da me da BodyFaceStudio, a garanzia del fatto che sono aziende veramente valide con prodotti performanti. Per sapere invece cosa significhi filtro fisico e filtro chimico e quale sia la differenza, stay tuned e leggete il mio prossimo articolo sul blog!
PREZZI E DIFFERENZA CON ALTRI PEELING
Il prezzo di questo peeling è un po’ altino, i costi infatti si aggirano tra i 2500 ed i 3500 euro, sicuramente un prezzo più alto rispetto ad altri trattamenti che promettono risultati simili a prezzi decisamente più contenuti. Tra questi trattamenti, i più blasonati sono senza dubbio il dermamelan (costo sui 650 euro), lo yellow peel (350 euro) ed il laser Co2 frazionato (250 euro). La differenza riguarda la profondità di questi trattamenti. Mentre infatti il blue peel permette di eliminare l’epidermide totalmente e arrivare più in profondità, fino allo strato del derma papillare, dove si trovano le cellule per fare ricostruire la pelle nuova, con un turgore che dura nel tempo (per questo viene chiamato anche “lifting 3D”), il dermamelan e lo yellow peel sono invece soft peeling che agiscono su un livello più superficiale perché altrimenti rischierebbero di causare delle ustioni. Il laser CO2 frazionato può invece arrivare in profondità ma non tratta tutta la pelle in maniera omogenea perchè, appunto, agisce in maniera frazionata.
RISULTATI
Come potrete vedere voi stesse dalle foto che ho scattato giorno per giorno dopo il trattamento, i risultati sono stati davvero strabilianti: dopo 15 giorni dalla guarigione la mia pelle appare più tesa, più turgida, compatta, bianca e totalmente rigenerata, con pori chiusissimi, ma non solo, alcune imperfezioni e piccole macchiette cutanee sono sparite. Quindi se mi chiedete se ne vale la pena, la risposta è assolutamente si! Questo peeling è perfetto, infatti, in caso di pelle con rughe sottili, anomalie nella pigmentazione, pori dilatati e ipercheratosi. Questo peeling è consigliatissimo anche per ridurre le cicatrici post acne ma saranno necessarie più sedute per avere un miglioramento della pelle duraturo.
Voi provereste questo trattamento? Vi aspetto nei commenti per sapere cosa ne pensate 😉
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